Il cantiere storiografico dedicato al fascismo e alla sua storia non ha mai smesso di produrre frutti. Ciò è avvenuto sia in ragione delle nuove fonti documentarie acquisite, sia in virtù della diffusione tra gli studiosi di sempre differenti prospettive di ricerca. È nostra convinzione che esistano figure, all’interno della tortuosa storia del fascismo, in grado di esemplificare i processi e chiarire tutta una serie di passaggi; figure capaci cioè di fungere da bussola per la navigazione attraverso la complessità di un’epoca. Tra queste c’è certamente Italo Balbo, che del fascismo fu un assoluto protagonista e del regime interpretò le più complesse dinamiche. Ancor più forte è la convinzione in ragione della doppia donazione, realizzata dagli Eredi di Italo Balbo, all’Istituto di storia contemporanea di Ferrara e all’Archivio centrale dello Stato, del ricco archivio del gerarca ferrarese. A quasi quarant’anni dai lavori di Giorgio Rochat e Claudio Segrè, diviene così possibile avviare, oltre a un serio rilancio degli studi sul personaggio, un’ampia riflessione su tutta una serie di passaggi chiave nella storia del ventennio fascista. A questo scopo, con l’intenzione di offrire una prima spinta alla ripresa della ricerca storiografica su Balbo e sull’Italia afascista, l’Istituto di Storia contemporanea e il Dipartimento di Studi umanistici dell’Università di Ferrara hanno organizzato una serie di 5 incontri/seminari aperti al pubblico; affidati a studiosi da tempo impegnati nell’approfondimento del dibattito e nell’utilizzo di nuove prospettive di ricerca, questi incontri si prospettano quale occasione preziosa di arricchimento e di avanzamento.